La strelitzia reginae detta uccello del paradiso, se usiamo la fantasia, possiamo paragonarla a questa metafora che è nata osservando la bellezza di questo fiore :

“Tutte le volte che un uccellino muore il cielo ne piange la sua scomparsa e chiede alla terra di ricordarlo con la nascita di un fiore di strelitzia reginae, che racchiude la sua anima”. Gli uccelli sono dotati di ali ed avere le ali significa avere una dose infinita di fede, per questo Dio, che ha mille risorse per diffondere l’amore tra gli uomini, abbia voluto spandere sulla terra il messaggio racchiuso in un volo d’uccello creando un fiore che ci faccia immaginare la bellezza del Paradiso, per questo, sarà nato il fiore della strelitzia reginae. Gli uccelli ed i fiori sono dotati di quella fede incrollabile ed infinita nell’eterno, che spesso gli uomini sottovalutano,quella fede con cui si raggiunge il paradiso per l’anima.

Il termine Paradiso, che viene dal greco biblico παράδεισος (parádeisos), si accoppia al termine ebraico גן (gan, “giardino”), ovvero “giardino dell’Eden” e quindi “stare in paradiso” significa prendersi cura della natura, creando giardini come luoghi d’amore sulla terra.Così nel giardino interiore che ognuno ha e che può sempre ritrovare, è racchiusa l’essenza dell’amore che fa volare l’anima verso il cielo. La strelitzia è una pianta di origine sud africana (Capo di Buona Speranza e del Transvaal), che però gli hawaiani considerano nativa del luogo.

Questa pianta appartiene alla famiglia delle streliziaceae – musaceae e si caratterizza per essere una perenne, sempreverde, molto longeva.